Il parlamento algerino ha approvato una serie di riforme che comprendono il ripristino di due mandati presidenziali e l’assegnazione dello status di lingua ufficiale al berbero. Nel primo caso si tratta di un ritorno alla situazione precedente: nel 2008 infatti il limite di due mandati era stato eliminato per consentire di fatto all’attuale capo di Stato Abdelaziz Bouteflika di ripresentarsi alle elezioni.
Per quanto riguarda il berbero si tratta di un passo avanti ulteriore rispetto alle prime aperture del 2002: allora il berbero fu elevato al rango di lingua nazionale con la possibilità che venisse insegnato nelle scuole delle regioni a maggioranza berbera. Adesso il berbero diventa una lingua ufficiale con la possibilità quindi di essere utilizzata nei documenti ufficiali benché l’arabo continuerà ad essere la lingua utilizzata dal governo.
Le misure approvate dal parlamento algerino erano tra quelle promesse nel 2011 da Bouteflika, quando la cosiddetta Primavera araba lambì anche l’Algeria con timide proteste di piazza. Il governo ha parlato con enfasi di riforme che aumentano il grado di democrazia in Algeria. L’opposizione si è invece detta scettica sostenendo che le riforme poco cambiano per ridurre il grado di presa sulle istituzioni detenuto da Bouteflika e dal suo circolo più ristretto.