Non crescerà come previsto l’economia mondiale nel 2015. Secondo le ultime stime rese note dal Fondo monetario internazionale (Fmi), la crescita sarà a livello generale del 3,5% invece che del 3,8% come precedentemente stimato. Stime in ribasso anche per il 2016, con previsioni di crescita del 3,5%.
Questo generale abbassamento è ovviamente legato a congiunture economiche e politiche di livello internazionale e si registra nonostante la caduta dei prezzi del greggio, che è un fattore positivo per la maggior parte dei paesi ad eccezione di quelli produttori.
Così se la produzione industriale cinese rallenta, sembra che nei prossimi anni rallenteranno anche le economie di diversi paesi emergenti che finora hanno galoppato. Inoltre, proprio la Cina – cresciuta al ritomo del 10% per dieci anni, nel 2016 dovrebbe registrare un più modesto 6,3%.
Al palo resta ancora l’eurozona che crescerà sì ma soltanto dell’1,2% (invece del previsto 1,6%).
Il calo più vistoso sarà quello della Russia che sta pagando la caduta dei prezzi degli idrocarburi: l’economia russa dovrebbe cobtrarsi del 3% nel 2015e dell’1% il prossimo anno.
Le eccezioni comunque ci saranno. Quella più vistosa sarà interpretata dagli Stati Uniti che cresceranno del 3,6% quest’anno e del 3,3% il prossimo.